Tenuta del Priore Bag in box 5l rosato
Peso | 5 kg |
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Come abbinare il vino Cerasuolo d’Abruzzo Rosarubra:
Il vino rosato ha in generale la straordinaria caratteristica di poter essere abbinato con quasi tutti i cibi, e sicuramente può essere sorseggiato in qualsiasi circostanza. Servito ben fresco, con aperitivi, antipasti, cibi di mare, piatti vegetariani, carni bianche e rosse, formaggi freschi o di media stagionatura.
Immaginiamo delle tagliatelle ai frutti di mare, fiori di zucca fritti, lasagnette al ragù d’anatra, fagiano al forno o un tomino caprino all’erba cipollina.
Rosarubra x Francesco Musante – Merlot IGT Colline Pescaresi – 14,5%
Note sensoriali
Colore: Rosso rubino luminoso e molto fitto, quasi impenetrabile e di buona consistenza.
Olfatto: Naso diretto, con note quasi “dolci”, ottima presenza fruttata di ciliegia, fragola, prugna, un floreale di piccoli fiori di campo e il contributo di spezie varie e dolci come cannella e noce moscata.
Gusto: Al sorso si presenta con un’espansiva partecipazione alcolica che primeggia, incoraggiando i tannini che si manifestano conferendo struttura, pur restando setosi e morbidi.
AMARANTA
Montepulciano d’Abruzzo DOP
Denominazione: Denominazione di Origine Protetta D.O.P
Vitigno: Montepulciano
Amaranta Montepulciano D’Abruzzo è la conferma dell’eccezionalità di un terroir come quello della zona di Crecchio. Questo vino nasce dalla passione dei fratelli Ulisse e dal loro legame con i vitigni storici abruzzesi, alle tradizioni dei luoghi in cui essi vengono coltivati e vinificati. Un vino di classe indiscutibile, è l’omaggio doveroso, d’amore e di rispetto, alla più grande uva rossa d’Abruzzo.
ULISSE
Pecorino IGP
Denominazione: Terre di Chieti IGP
Vitigno: Pecorino
Il fascino della sua essenza minerale non ha eguali. Splendido per il rigore stilistico che si distingue per potenza e rotondità. Perfetto equilibrio tra acidità e freschezza. Particolare, unico, irripetibile. Il motivo della denominazione uguale al noto formaggio e’ incerto ma probabilmente e’ dovuto ai movimenti stagionali dei pastori che, al ritorno dalle zone di montagna in settembre, portavano le loro greggi a pascolare proprio sui vigneti dove il frutto era stato già raccolto